La domotica fa risparmiare #2

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UN ALTRO ESEMPIO (NUMERI ALLA MANO) DI COME RIDURRE GLI SPRECHI

Un impianto domotico, abbinato al controllo carichi, può portare un notevole risparmio energetico (ed economico!).

Ne ho già parlato qui.

Ma la domanda è: quanto si risparmia davvero con la domotica? Ve lo dimostro con questo esempio.

PREMESSE INIZIALI: TIPO DI IMPIANTO

Nella abitazione di cui vi racconto è stato realizzato un impianto domotico per la gestione delle luci, delle temperature e delle motorizzazioni (tende elettriche). Successivamente (sì perché, come diciamo sempre, aggiungere funzioni nel tempo in un impianto domotico è facile!) è stato aggiunto il controllo carichi sulle principali fonti di consumo, come la pompa di calore.

Tutto in regola? Sì, secondo il funzionamento standard, ma… vedendo i grafici degli assorbimenti e l’utilizzo dell’impianto sul “cruscotto energetico”, ci siamo chiesti (io e i clienti), se fosse possibile migliorarne il funzionamento, evitando sprechi quando l’impianto non era usato o era in stand-by.

COSA È STATO FATTO?

Non mi dilungo in dettagli tecnici. Sappiate che, sfruttando alcuni comandi esterni della pompa di calore e delle funzioni già incluse nella domotica, è stato possibile modificare il funzionamento della pompa stessa, adattandolo all’uso della casa e dell’impianto da parte dei clienti.

Sembra complicato? In realtà non lo è

  • Tempi brevi: per questa modifica mi è servito un quarto d’ora (più aggiungete una mezzora per il collaudo).
  • Semplicità di intervento: non ho dovuto tirare fili, né aprire scatole, né aggiungere apparecchi sul quadro elettrico… Insomma, un intervento di certo non invasivo (ricordate, però, solo se si sa dove mettere le mani, come programmare e impostare le varie funzioni).
OK, MA QUANTO SI RISPARMIA, DAVVERO?

La modifica è stata fatta prima dell’inizio dell’autunno e, alla fine dell’inverno, il risparmio rispetto all’anno precedente è stato circa di 200 euro. In termini energetici, si parla di oltre 900 KW/h.

Certo, va specificato che i paragoni fra un anno e un altro possono non essere oggettivi, perché a volte le abitudini cambiano… tuttavia, considerando il lockdown e altri eventi personali che hanno portato i clienti a stare molto più a casa rispetto alla stagione precedente, il dato è probabilmente sottostimato.

(marzo 2019)
(marzo 2020)

Dal “cruscotto energetico” il confronto tra marzo 2019 (a sinistra) e marzo 2020: si vede chiaramente il calo dei consumi generale della casa (grafici di colore rosso) e quello della pompa di calore, passata da 528 watt a 46 watt (grafici di colore azzurro)

QUINDI?

Questo è solo un esempio di come si possa facilmente adattare la domotica alle esigenze del cliente e ai suoi stili di vita. Facilità che si può applicare anche agli altri impianti (illuminazione, motorizzazioni…) e che a volte, come in questo caso, può portare anche un bel risparmio oltre che un migliore comfort e un utilizzo.

ALTRE CONSIDERAZIONI
Dunque la pompa di calore non funzionava bene?

No, la pompa di calore funzionava correttamente secondo un utilizzo “standard”… l’abbiamo semplicemente adattata meglio al cliente.

Quindi le pompe di calore rispetto alle caldaie a “normali” a gas o gasolio hanno bisogno di essere adattate e tarate meglio?

No, diciamo che le pompe di calore sono un carico elettrico (quindi facilmente misurabile) e le migliori marche hanno una elettronica che consente delle migliorie. È più complesso misurare i consumi delle caldaie (non è impossibile) e di conseguenza correggerne l’uso. Tuttavia piccole regolazioni sono possibili anche in questi casi.

È meglio tenere sotto controllo il consumo della pompa di calore?

La pompa di calore è un carico importante, cioè consuma molta energia elettrica (anche se a conti fatti spesso conviene rispetto alle caldaie normali). Quindi sì, è bene tenerla sotto controllo. In un impianto tradizionale è più complesso, mentre con la domotica è relativamente semplice, sia come utilizzo che come installazione (e può tranquillamente essere aggiunta anche in un secondo momento).

il controllo carichi abbinato alla domotica garantisce davvero un risparmio?

Sì, soprattutto in presenza di carichi importanti… non a caso la parte di controllo carichi, gestione temperature e gestione da remoto godono (attualmente) della detrazione fiscale del 65%.