A casa di… #1: vi porto in un vero cantiere

Dalle richieste dei clienti alle soluzioni pratiche: una nuova rubrica per farvi conoscere il mio lavoro

Nel primo articolo di questo sito, spiegavo come il mio lavoro inizi sempre dai clienti e dalle loro domande.

Ho deciso, quindi, di dedicare una serie di post ad alcuni impianti che ho realizzato, descrivendo:

  • le richieste iniziali dei clienti;
  • come le ho interpretate assieme a loro;
  • le soluzioni scelte.

È un modo per farvi capire anche come lavoro e il tipo di rapporto che instauro con i clienti.

Per questo primo post, ci troviamo in un rustico.

LE RICHIESTE INIZIALI

  • Un impianto elettrico facile da usare ma che guardasse al futuro. All’inizio i clienti erano indecisi se scegliere un impianto “tradizionale” (solo predisposto per la domotica e altre automazioni) oppure uno già del tutto domotico. Sapevano di voler avere da subito tre tende elettriche nella zona giorno, comandate sia dall’interno stanza che da un pulsante generale.
  • Un occhio di riguardo per le travi in legno e i muri di sasso. A illuminare internamente la zona giorno (soggiorno, sala da pranzo, cucina) non volevano lampadari o applique, che avrebbero “rovinato” l’effetto del soffitto con travi in legno. Lo stesso per la scala e il disimpegno giorno, dove chiedevano di valorizzare la scala stessa (in legno) e un muro di sassi faccia a vista. Anche all’esterno, si cercava una soluzione per non appiattire i muri di sasso.
  • Aspirazione centralizzata: sì, grazie. La richiesta dei clienti era di predisporre l’impianto di aspirazione centralizzata, con un numero adeguato di prese aspiranti nei vari punti della casa.
  • Sicurezza: all’interno e all’esterno. L’esigenza principale era quella di predisporre un impianto di allarme anti intrusione con sensori, sia per il controllo delle aperture, sia con il controllo dei volumi interni (come prevede la norma tecnica). In più, chiedevano un impianto di videosorveglianza per i punti esterni più sensibili.

QUALE TIPO DI IMPIANTO HO INSTALLATO?

Un impianto di tipo tradizionale ma predisposto per la domotica.

Perché: questa soluzione permette di integrare varie automazioni nel tempo (termoregolazione, controllo luci, controllo carichi…), senza fare tutto subito.

L’automazione delle tre tende nella zona giorno è stata fatta. Come? Attraverso la centrale di allarme: oggi, infatti, le migliori centrali di allarme prevedono anche delle funzioni per avere delle automazioni domotiche semplici. In questo caso, le tende vengono comandate sia con un pulsante nella stanza, sia cliccando su un’icona del tastierino (touch screen) che attiva e disattiva l’allarme. Si possono alzare e abbassare tutte con un solo comando – e anche da remoto, grazie all’app di gestione dell’allarme su smartphone.

QUALE TIPO DI ILLUMINAZIONE HO PROPOSTO PER VALORIZZARE GLI ELEMENTI ARCHITETTONICI DELLA CASA?

Nel soggiorno e nella sala da pranzo, ho pensato di valorizzare le travi in legno grazie a dei piccoli cubi a led tra una trave e l’altra. Così:

  1. si ha una bella luce distribuita in ogni parte dello spazio;
  2. i cubetti sono discreti, come impatto visivo, e non rovinano l’estetica delle travi.

In cucina, abbiamo scelto dei faretti sempre a led a incasso. Con una particolarità: la disposizione. Non c’erano pensili da sfruttare per illuminare il piano lavoro; allora ho predisposto i faretti a una distanza tale che quelli perimetrali possano illuminare anche il piano lavoro, senza che si creino ombre. I centrali, invece, fanno luce sull’isola. L’idea era di avere una distribuzione complessiva lineare e pulita.

Nelle scale, ho lavorato in due modi:

  • sul pianerottolo intermedio, ho usato una barra a led nascosta dietro una trave: il muro di sassi viene risaltato;

  • nella parte dei gradini, dove il muro è invece lineare e dove partono poi anche le scale in legno che portano al secondo piano, ho proposto dei faretti a led di forma rettangolare, bianchi (affinché si mimetizzassero con il colore delle pareti), fissati a parete e con fascio di luce sia sopra che sotto.

Il disimpegno della zona giorno è attiguo e in vista della scala; perciò ho scelto di dare continuità. Ho installato sempre dei faretti a led a parete, a forma di cubetto come gli altri, bianchi (mimetizzazione). Differenza rispetto alla scala: emettono luce solo dal lato inferiore. Questo perché il soffitto è piano e bianco.

I clienti hanno apprezzato e condiviso la scelta di faretti che emettessero luce diversa e hanno capito la differenza nel tipo di illuminazione. Inoltre, c’era un risparmio economico, rispetto ai faretti con doppio fascio di luce.

Anche per l’illuminazione esterna ho valutato e sono stati scelti dai clienti dei faretti a led sia in terrazza che sul marciapiede. Il lavoro sarà completato con la posa del marciapiede.

Come ho lavorato: sia per l’illuminazione interna che per quella esterna, ho organizzato delle prove tecniche in cantiere, di sera, con campioni di faretti che ho a magazzino.

Nota bene: tutti i faretti sono stati scelti con grado zero di rischi fotobiologici per gli occhi (approfondirò l’argomento in un prossimo post).

ASPIRAZIONE CENTRALIZZATA: KIT, CENTRALE E… UNA PRESA IN PIÙ

È stato predisposto (e poi completato) l’impianto di aspirazione centralizzata, con varie prese distribuite per la casa.

Il kit aspirante (della Sistem Air) ha dei comandi di accensione e spegnimento sull’impugnatura, così si può azionare e spegnere l’aspirazione a piacimento, attaccandola quando si è pronti o spegnendola quando si deve spostare un oggetto, per esempio.

Senza filo! Non c’è filo tra l’impugnatura e l’imbocco della presa aspirante: è un brevetto della Sistem Air che, nella pratica, funziona come un telecomando – ed elimina i problemi di usura e guasti che di solito si hanno con i fili degli elettrodomestici.

Tanti accessori: il kit ha più accessori e spazzole, a seconda dell’uso e del tipo di pavimento; c’è anche un cestello dove raccoglierli, assieme al tubo, quando non si utilizzano.

La centrale aspirante ha un comodissimo “computer di bordo”, con cui si controllano, tra gli altri, lo stato di pulizia dei filtri, quello del sacchetto, il corretto funzionamento dell’impianto, quante ore la macchina ha lavorato (per capire, per esempio, ogni quanto fare la manutenzione).

Infine, parlando con i clienti e mostrando loro delle immagini, è emersa la possibilità di aggiungere all’impianto una presa aspirante sul battiscopa della cucina, molto utile per raccogliere le briciole rovesciate dalla tovaglia o recuperate con la scopa.

Ultimo ma non meno importante: oltre alla garanzia standard di due anni, è stata attivata una estensione di garanzia fino a sei anni.

PAROLA D’ORDINE: PREDISPOZIONE VIA CAVO

Sempre parlando con i clienti, abbiamo deciso di predisporre una piccola rete dati per internet o altro via cavo.

È preferibile al wi-fi? Sì, perché è più stabile e assicura una maggiore velocità di trasferimento dei dati (per il collegamento a internet dei computer, delle smart tv, dei decoder delle tv a pagamento, delle consolle dei videogiochi o di altri dispositivi).

Ho predisposto:

  • una presa per il telefono e dati internet vicino a ogni presa tv e là dove si prevede si metterà un computer o una scrivania;
  • una tubazione per i cavi dati dove sarebbe stata installata la centrale d’allarme e il videoregistratore delle telecamere;
  • una tubazione per i cavi anche in cucina, per connettere eventuali elettrodomestici;
  • uno spazio, nella zona dei quadri elettrici, dove far arrivare tutti i cavi ed eventualmente dove far stare un quadretto che alloggi, in maniera sicura e a parte, i dispositivi più “sensibili” (modem, router, switch…)
  • una antennina wi-fi in ogni piano, per garantire una buona copertura del segnale a cellulari e tablet;

Nota bene: predisporre tutto questo in fase di posa delle tubazioni non è così costoso; in più, si porta internet dove serve senza ricorrere al wi-fi (solo per potenziamento del segnale o solo come soluzioni tampone lì dove non si riesce ad arrivare con i cavi).